Architettura civile
La piazza più importante è Piazza Municipio così chiamata perché ospita il palazzo comunale. In un angolo della piazza sorge il monumento ai caduti delle due guerre mondiali dove è incisa una frase molto significativa: "ARREGORDA CHI SU SARDU NON TORRAD’AGÒ" (RICORDA CHE IL SARDO NON TORNA INDIETRO).
Retrostante la Parrocchia, ad angolo tra la Via Cagliari e Corso Umberto si trova la "Piazza Balli" talvolta utilizzata nelle manifestazioni paesane.
Nel centro storico accanto a fabbricati recenti, si trovano alcune delle costruzioni più antiche del paese. Le più importanti sono:
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la casa degli eredi di Don Vincenzo Sanna, discendente del Conte Cao ,che si affaccia su Via Dritta, Via Conte Cao, Via S.Greca;
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la casa degli eredi di Don Battista Diana in Via Stazione;
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la casa di Michele Serra, padre di Cavalier Serra, in Corso Umberto ;
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la casa degli eredi di Fedele Collu in Via Stazione;
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la casa del conte Lostia in Corso Umberto.
Queste case campidanesi sono in genere caratterizzate da un cortile anteriore molto ampio e da uno posteriore di dimensioni ridotte. Lungo la facciata della casa è sempre presente "sa lolla" (o loggiato) necessaria per creare una zona d’ombra nel clima estivo molto caldo. Gli ingressi sono costituiti da ampi portali in legno che permettevano il passaggio di carri e che spesso portavano incise le iniziali del proprietario.
Osservando la carta di Decimo è possibile individuare dieci rioni con caratteristiche particolari:
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"FORADA MANNA" Il nome di questo rione deriva dal fatto che in tempi antichi venivano raccolte le acque piovane in una grande fossa. Esso comprende il grande complesso scolastico costituito dalle scuole materna, elementare, media e dall’Istituto Tecnico Commerciale. Vicino alla zona in cui sorgono le scuole si dice che un tempo si trovava il “campo degli spiriti”, un’area ricca di paludi dove alcune persone avevano perso la vita.
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"IS ARGIOLAS". In questo rione, in passato si trovavano le aie dove gli agricoltori ammucchiavano il grano per ripulirlo con l’aiuto del vento. Tutt’intorno era un susseguirsi di campi e frutteti e le attuali vie seguono il tracciato delle antiche strade di campagna che portavano ai campi. E’ attraversato da Via delle Aie, la vecchia “Bia Casteddu” che collegava Cagliari con Decimo, Villasor, Serramanna e lungo la quale si trovavano osterie e bettole (is buttegas de foras)-
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"BAU SA CRUXI". Era una frazione di Decimo dove si trovava la chiesa di S. Marco. Di questo antico insediamento rimane solo una strada, un tratto dell’antica “bia casteddu” che portava a Cagliari. In questa località scorreva il riu Concias. Il quartiere è costeggiato dalla S.S.130. Vicino a questa zona troviamo il già citato “PONT’E IS ARAMIGUS”-
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"FUNTANA CORONAS". Si trova tra il centro storico e la S.S.130. Alla fine di V. Cagliari, troviamo il vecchio lavatoio, dove le donne andavano a lavare i panni. Tra FUNTANA CORONAS E RIU CONCIAS, in passato si trovava la strada dove avevano i loro laboratori e i forni di cottura i vasai, “IS ISTREXIAIUS”.
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"FUNTANA NOA". E' situato tra i rioni IS ARGIOLAS e FORADA MANNA. Esso prende il nome da un pozzo con acqua potabile che si trovava all’incrocio tra V. Giardini e V. Fontana Nuova. Oggi il pozzo non c’è più, ma sempre in quei pressi, vi è oggi una croce. Per questo oggi questo rione è anche conosciuto come “rione croce santa”. La V. Giardini è una delle strade più importanti del rione, fu così chiamata perché tempo fa vi erano molti giardini (orti, frutteti ), il più grande dei quali era quello del conte Lostia.
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"BINGIA FELIX o BINGIA MANNA". E’ un rione di periferia e comprende l’ultimo tratto di V. Nazionale. E’ qui che sorge il già citato ponte romano. La zona è oggi attraversata dalla linea ferroviaria.
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"S.GIACOMO". E’ situato a ovest del paese e anticamente era adiacente al rione di S. Vito e sorgeva sulla collina di S. Giacomo, oggi scomparsa. Sul sito dell’ambulatorio comunale un tempo sorgeva il cimitero che è stato trasferito nel luogo attuale nel 1940/45.
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"SA SERRA". Questo rione è sorto di recente in un area ricca di frutteti e orti. È una zona periferica sulla strada che collega Decimo con Assemini.
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"VILLAGGIO AZZURRO". È un rione periferico che sorge nella zona “IS CADDEUS” sulla strada che unisce Decimo a Villasor , vicino all’aeroporto militare. Sorse per ospitare le famiglie dei militari o comunque dei dipendenti della vicina base NATO.
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"PREDI CINISU". È compreso tra V. Regina Elena, V. Immacolata, V. Vittorio Emanuele e Corso Umberto. Alcuni fanno derivare il suo nome da un prete che vi abitava. Altri dicono che un tempo i carbonai buttarono la cenere in questa zona e le donne la usavano poi per lavare panni e stoviglie.
Fra i Monumenti degni di nota ci sono due ponti:
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uno sito in località "Bingia Manna", sul tracciato della strada romana Caralis – Sulcis, che attraversa Rio Sesi e Fluminimannu tra Decimomannu e Uta, costruito ori-ginariamente con blocchi calcarei squadrati e successivamente oggetto di diversi restauri e devastanti interventi umani in occasione di opere idrauliche;
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l’altro è in località "Spainadroxiu" e vi si arriva direttamente dalla S.S. 130, di origine medievale, chiamato dai decimesi su "Ponti de su Tiaulu" o de "Is Aramigus" ed é ancora in ottime condizioni strutturali. Entrambi i ponti, a seguito di recenti interventi di ripulitura e restauro conservativo, possono essere agevolmente visitati.
Tra i nostri monumenti, anche se la sua storia non è strettamente collegata a Decimomannu, c’è da segnalare il sarcofago di Violante Carroz, figlia di Giacomo viceré di Sardegna e contessa di Quirra che nel 1508 fu processata e condannata per l’impiccagione del suo cappellano, don G. Castangia, a un balcone del suo palazzo di Ales. Si racconta che poi la nobildonna, pentita del delitto, visse il resto dei suoi giorni nel chiostro di S.Francesco di Stampace a Cagliari, dove morì e fu sepolta in un sarcofago di pietra del quale successivamente entrò in possesso la famiglia Cao–Pinna portandolo a Decimomannu.